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Immagine del redattoreElpidio Pezzella

Avere a cuore chi ci serve

«Poi entrarono in una casa. E la folla si radunò di nuovo, tanto che non potevano neppure prendere cibo».

Marco 3:20-21

Ogni leader che si sforza di seguire e servire il Maestro è dedito allo studio delle Scritture, cerca di approfondire e ampliare la propria conoscenza biblica, ma non sarà mai in grado di soddisfare esaurientemente ogni tipo di richiesta. Servire ed essere a disposizione delle persone è estenuante. La folla toglie il respiro, non conosce limiti. Qualcuno ha finanche detto che è fagocitante. Gesù, pur non sottraendosi, trova modo di gestire non solo la folla. Egli pone dei limiti, riservandosi dei momenti per sé: «Poi il mattino seguente, essendo ancora molto buio, Gesù si alzò, uscì e se ne andò in un luogo solitario e là pregava» (Marco 1:35). Non esita, in alcune circostanze, a congedare la gente e ritirarsi poi in solitudine (Marco 6:45). Altre volte si spinge oltre i confini per raggiungere quelli che non possono arrivare a lui (Marco 8:27). Il leader è in grado di muoversi come le onde del mare, bagnando la riva con una forza variabile, per poi ritirarsi nuovamente. Egli sarà in grado di discernere quando è il momento di ritirarsi per ritemprare mente, corpo e spirito, così da poter affrontare la folla come il Maestro. Quando Gesù entrava in relazione con le persone, comunicava sulle onde della compassione, facendo sentire la tenerezza di Dio, la sua volontà di salvezza, di riscatto. La sua azione è sempre tesa ad elevare chi gli sta di fronte. La folla avverte, percepisce, riconosce se chi le è di fronte la ama, entra in relazione empatica e solo in tal caso si rende sensibile ad ascoltare per poi mettere in pratica.


Ogni leader, come chiunque si affatichi nel ministero cristiano, salvo casi eccezionali, è una persona dotata di caratteristiche non comuni, altrimenti non potrebbe ricoprire quel ruolo. Porta avanti impegni con fedeltà settimana dopo settimana, da lunedì a domenica, e senza alcuna ricerca di fama o approvazione, ma solo con il desiderio di recare del bene agli altri. Nonostante lo sforzo profuso purtroppo finisce spesso nella centrifuga della maldicenza o sotto la lente di chi “cerca il pelo nell’uovo”. Impossibile che non accada. Probabilmente vi è una legge occulta che decreta che colui che è alla guida debba essere offeso, denigrato, maltrattato. Anche se non disposto a patire ciò, dovrà ricordarsi del Maestro e leader assoluto che domandava: «Perché, se tali cose si fanno al legno verde, che cosa sarà fatto al legno secco?» (Luca 23:31). Per alcuni risulta inaccettabile prima e incomprensibile poi, che ci possano essere delle azioni che anche la guida più navigata ed esperta non possa fare, nonostante la fede e la buona volontà. Quello che non dovrebbe accadere è il lancio immediato delle pietre, quando c’è qualcosa di inatteso e imprevisto. Siamo tutti coperti dalla grazia, ma nessuno è indenne dal cadere. Non per questo il servizio offerto è da buttare o denigrare.


Lo sai che una persona comune spende oltre il 40 per cento della sua vita sul posto di lavoro? Questo vale anche per molti leader, che aggiungono a questo il carico ecclesiale e si ritrovano con scarso tempo per sé e la famiglia. È ora di comprendere che nessuno è no limits. Dio resta il responsabile della nostra vita intera, dal lavoro alla famiglia, per questo «affida all’Eterno le tue attività e i tuoi progetti riusciranno» (Proverbi 16:3). Come chiediamo a Dio di dirigere la nostra vita, affidiamogli anche coloro che si prendono cura della nostra sfera spirituale, sentendo il trasporto per il loro impegno e trovando modo e occasione di incoraggiarli. A quanti invece hanno messo mano all’aratro e si stanno affaticando per l’opera desidero volgere l’esortazione a non far venire mai meno l’entusiasmo, la cui radice greca (en theos) ci ricorda di “essere in Dio” sempre e comunque. Infine, «qualunque cosa facciate, fatela di buon animo, come per il Signore e non per gli uomini, sapendo che dal Signore riceverete per ricompensa l'eredità. Servite Cristo, il Signore!» (Colossesi 3:23-24).


 

Piano di lettura settimanale

della Bibbia n. 46

06 novembre Geremia 37-39; Ebrei 3

07 novembre Geremia 40-42; Ebrei 4

08 novembre Geremia 43-45; Ebrei 5

09 novembre Geremia 46-47; Ebrei 6

10 novembre Geremia 48-49; Ebrei 7

11 novembre Geremia 50; Ebrei 8

12 novembre Geremia 51-52; Ebrei 9


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