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Immagine del redattoreElpidio Pezzella

Egli non è qui, ma è risuscitato

Ora, essendo esse impaurite e tenendo la faccia chinata a terra, quelli dissero loro: "Perché cercate il vivente tra i morti?"

Luca 24:5



Dal venerdì sera il corpo dell’amato maestro e amico, dopo aver patito la morte sul duro legno della croce, è rinchiuso in un sepolcro, un buco nella roccia. Colui che aveva spalancato loro orizzonti infiniti è ormai trattenuto dietro una grossa pietra nella tomba messa a disposizione da Giuseppe d’Arimatea e posto sotto la custodia militare. All’atto della sepoltura, Nicodemo, colui che in precedenza era andato da Gesù di notte (Giovanni 3), prima che incombesse il riposo del sabato portò “una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre” (Giovanni 19:39). Si tratta di una quantità enorme di aromi polverizzati o spezzettati destinati ad accompagnare la deposizione nel sepolcro del corpo di Gesù, corrispondenti a circa 25 e i 30 chilogrammi, segno di grande generosità da parte del membro del Sinedrio. Probabilmente per l’incombere del sabato i due non riuscirono a portare a compimento la profumazione.


Così nel primo giorno della settimana, la domenica, alle prime luci del giorno, un gruppo di donne si reca al sepolcro con gli aromi preparati durante il sabato. Secondo Marco li avevano comprati, ma poco cambia, dato che non saranno mai utilizzati. Infatti, Maria di Magdala, Giovanna e Maria di Giacomo e (Salome) «le altre che erano con loro» (v. 10) di buon ora, tanto lo amano e trepidano nell’attesa che escono e, come un piccolo gregge spaurito ma comunque coraggioso, vanno a prendersi cura del corpo del Maestro. Ma una volta giunte sul posto, non trovano le guardie e il grosso masso, posto a serrare l’ingresso, è rotolato lateralmente. Bene, un lavoro in meno da fare. Il sepolcro è incredibilmente aperto, come un guscio di seme. Qualcuno sarà giunto prima di loro!? Senza esitare, entrano, ma è il luogo vuoto. Il corpo è sparito. Mentre sono perplesse e i pensieri cominciano ad affollarsi nelle menti e nei cuori alla ricerca di una spiegazione plausibile, “ecco presentarsi loro due uomini in vesti sfolgoranti” (v. 4). Le donne non osano alzare lo sguardo, la paura le assale, poi una voce squarcia l’alba annunciando una gloriosa primavera: «Perché cercate il vivente tra i morti? Egli non è qui, ma è risuscitato» (vv. 5-6).


Egli non è qui, ma è risuscitato. Queste parole sono una pietra miliare nella storia del cristianesimo, il punto di partenza della storia della Chiesa sì, ma anche una “pietra d’inciampo” per quelli che non si aprono ad accogliere la Buona Notizia. Che bella l’affermazione “non è qui”! È, ma non qui. Bisogna cercarlo altrove; non tra i morti, ma in mezzo ai viventi. Lui è vivo, proprio come aveva detto. Le donne sono frastornate. Fino a quel momento non hanno ancor compreso quanto accaduto, nonostante gli angeli. Il segno che le farà credere è un altro: il ricordarsi delle Sue parole (v.8). A questo punto tutto esplode: credono per la parola di Gesù, non per quella degli angeli. Credono prima di vedere, come ogni discepolo. Hanno custodito le sue parole. Così tornano dai discepoli e raccontano quanto visto, ascoltato e ricordato. Costoro però restano impietriti, “queste parole parvero loro come un’assurdità” (v. 11). Una pietra è ancora davanti ai loro occhi, dentro il loro cuore, sopra le loro menti. Manca loro qualcosa, forse il riscontro. Ecco allora che Pietro rompe gli indugi e corre al sepolcro. Quello che queste parole ti invitano a fare proprio oggi.


“Ricordatevi come vi parlò”. Perché cerchi tra i morti colui che è vivo, chiudendoti in te stesso e non trovando più la forza di pregare? Perché lo cerchi rintanato nella tua solitudine, senza alcuna speranza di liberazione e salvezza? Hai bisogno che echeggi l’ammonimento dell’angelo di ricordare le Sue parole! Semplicemente perché la sua Parola è il principio per ogni incontro con il Risorto. Non si può vivere alcuna fede, celebrando soltanto tradizioni e sedendo ad una tavola imbandita. La fede ha bisogno di altro per crescere e di altro per manifestarsi: l’ascolto, la lettura e la meditazione delle Sue parole sono indispensabili. Saranno quelle ad aprire gli eterni orizzonti, a farti contemplare la bellezza del sepolcro vuoto, a gioire per il Cristo Risorto e asceso al Cielo dove sta preparando un luogo per quelli che hanno creduto, credono e crederanno.



 

Piano di lettura settimanale

della Bibbia n. 14

01 aprile Giudici 16-18; Luca 7:1-30

02 aprile Giudici 19-21; Luca 7:31-50

03 aprile Ruth 1-4; Luca 8:1-25

04 aprile 1Samuele 1-3; Luca 8:26-56

05 aprile 1Samuele 4-6; Luca 9:1-17

06 aprile 1Samuele 7-9; Luca 9:18-36

07 aprile 1Samuele 10-12; Luca 9:37-62

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