L’inganno è nel cuore di chi trama il male, ma per chi nutre propositi di pace c’è gioia.
Proverbi 12:20
Anche tu avrai dei buoni propositi e probabilmente la pace è tra questi. Chi non ha fame e sete di pace? Le guerre attorno a noi non cessano, vanno alimentandosi nuovi e potenziali conflitti, che rendono la pace tra i popoli sempre più precaria e privano tutti noi della gioia, o la rendono parziale. La sapienza dei Proverbi traccia una netta demarcazione tra chi trama il male e chi cerca la pace: per uno l’inganno, per l’altra la gioia. Come a dire, a secondo della strada che percorri ti trovi in luogo determinato. Nel sermone del monte, Gesù dichiarò beati “coloro che si adoperano per la pace, perché saranno chiamati figli di Dio” (Matteo 5:9). Il libro dei Proverbi ci dice che “chi nutre propositi di pace” ha sul suo sentiero, nel suo cuore gioia. Chi non desidera gioia? La Scrittura ci fa comprendere che l’ottenimento della gioia presuppone non la ricerca della pace, ma un impegno per essa, come nutrire un figlio. Pace e gioia vanno insieme, come le facce della stessa moneta. Se uno va alimentando la discordia e la divisione non avrà mai gioia per sé né per quelli che lo circondano. Chiunque si reputi “figlio di Dio” ricordi le parole del Maestro nelle beatitudini, dove l’unica condizione è adoperarsi, impegnarsi, faticare per la pace. Solo chi conosce la gioia del dare non si tirerà indietro dal fare il bene altrui.
Chi desidera la gioia, vuole in fondo un cuore soddisfatto, sazio. Dio ci ha creati per questo, e Gesù è venuto affinché la nostra gioia fosse completa, piena (Giovanni 15:11). La gioia è un desiderio profondo dell’uomo, da distinguere dalla felicità, emozione effimera e passeggera, in quanto legata a situazioni e fatti materiali. Tanti però non trovano la gioia, perché non conoscono il Padre della gioia. Riempiono la loro vita con cose che non la danno e non possono darla, rincorrendo così illusioni e finanche nutrendo la propria anima di peccato, finiscono così per tramare il male di qualcuno e si ritrovano ingannati, come fece Davide quando si invaghì di Betsabea. La diretta conseguenza per il re fu la perdita di quella gioia che in passato lo faceva danzare dinanzi all’Arca dell’Eterno. Fu per questo che, ripreso dal profeta e consapevole del proprio peccato, pregò: “Signore, rendimi la gioia della salvezza” (Salmo 51:12). Ogni volta che falliamo agli occhi del Signore, cadiamo nello sconforto, perdendo quella gioia che è la nostra forza. E l’avversario delle anime nostre ben sa questo, ecco perché cerca di privarci della gioia. Quando siamo senza gioia, siamo più deboli e facilmente finiamo preda del nemico.
Non ignoriamo poi che la gioia è un frutto dello Spirito, come scritto ai Galati, e invochiamone l’intervento. Permettiamo allo Spirito di lavorare la nostra vita e di riempirci della Sua presenza, così da resistere e mettere in fuga il diavolo. Infine, lo sai che Dio stesso prova gioia? Lo dichiarano i profeti, prima che il Vangelo attraverso la parabola del figliol prodigo. “L’Eterno, il tuo Dio, in mezzo a te è il Potente che salva. Egli esulterà di gioia per te, nel suo amore starà in silenzio, si rallegrerà per te con grida di gioia” (Sofonia 3:17). Quando dimoriamo nella salvezza, Dio esulta di gioia per noi. Non permettere allora a niente e nessuno di portare via la gioia che hai nel cuore. Il Signore è venuto a te con la sua Parola affinché tu abbia vita in abbondanza e gioia completa. Se alimenti pace nel nome del Signore, la Scrittura dichiara che per te c’è gioia. Sappi però che ogni qualvolta la gioia raggiunge l’orlo e tu ne stai assaporando la dolcezza, qualcosa ne porterà via una parte, cercando di lasciarti l’amaro in bocca. Non lasciarti ingannare e derubare, perché il “Signore ha fatto cose grandi per noi, e noi siamo nella gioia” (Salmi 126:3). La pace che hai nel tuo cuore potrebbe oggi (21 gennaio) nella “Giornata mondiale degli abbracci” contagiare chi tra le tua braccia può percepire quanto dimora nel tuo cuore. Non esitare, con gioia offri dal cuore un abbraccio pacifico e riappacificante.
Piano di lettura settimanale
della Bibbia n. 04
22 gennaio Esodo 4-6; Matteo 14:22-36
23 gennaio Esodo 7-8; Matteo 15:1-20
24 gennaio Esodo 9-11; Matteo 15:21-39
25 gennaio Esodo 12-13; Matteo 16
26 gennaio Esodo 14-15; Matteo 17
27 gennaio Esodo 16-18; Matteo 18:1-20
28 gennaio Esodo 19-20; Matteo 18:21-35
Commenti