top of page
Immagine del redattoreElpidio Pezzella

Il cuore della Pasqua

Aggiornamento: 14 mar

Ora, la sera di quello stesso giorno, il primo della settimana, mentre le porte del luogo dove erano radunati i discepoli erano serrate per paura dei Giudei, Gesù venne e si presentò là in mezzo, e disse loro: «Pace a voi!».

Giovanni 20:19



Il cuore della Pasqua è molto più di una tavola imbandita a festa e della condivisione di prelibatezze culinarie che lontanamente ricordano il Cristo morto e risorto per noi. L’evento che dovremmo appunto ricordare e fare proprio è il fatto che, dopo essere morto, Gesù sia risuscitato. Infatti, che senso ha credere nell’incarnazione del Figlio, del suo essersi fatto come noi e morire espiando il nostro peccato agli occhi di Dio, se poi non riusciamo ad aprirci all’eternità? Gesù Risorto, e nulla altro, è il centro del cristianesimo. La risurrezione di Cristo è il cuore pulsante del Vangelo, l’aspetto centrale, fondante, come narrano i vangeli anche se li leggiamo al contrario, in ordine cronologico-biologico rispetto alla vita di Gesù. Ma, in realtà, è la risurrezione il punto di partenza della storia cristiana. Dobbiamo riconoscere come la cristianità occidentale sia poco sensibile a tale evento, preferendo riflettere sulla nascita di Cristo e sulla sua morte in croce. Eppure senza la resurrezione le Sue promesse non avrebbero valore e potere. Ma se è davvero risorto, allora le Sue parole assumono un significato del tutto nuovo. Comprendiamo allora la richiesta di Tommaso, che vuole credere ma ha bisogno di una prova (Giovanni 20:25).


L’apostolo Giovanni insiste sul credere quale mezzo necessario per ricevere la vita eterna e vedere la gloria di Dio, al punto che gli ultimi versi ci dicono chiaramente che lo scopo dell’intero scritto è contribuire al credere, e al credere che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, unico mezzo per avere vita. Lo scrittore ben doveva conoscere la difficoltà dei molti a riguardo. Infatti, non gli sfugge l’episodio di Tommaso al quale il Cristo risorto esorta: “Non essere incredulo, ma credente” (Giovanni 20:27-29), anche se nello stesso tempo gli sottopone le ferite delle sue mani e del costato. Precedentemente era stata Marta a doversi confrontare con il Signore che le domandava se credeva nelle Sue parole (Giovanni 11:25-27). Marco invece ci propone il dialogo di un padre in cerca di liberazione per il figlio preda di uno spirito. E Gesù gli disse: «Se tu puoi credere, ogni cosa è possibile a chi crede». Subito il padre del fanciullo, gridando con lacrime, disse: «Io credo Signore, sovvieni alla mia incredulità» (Marco 9:23-24). Quando il credere necessita di una concretizzazione nella realtà allora occorre fare i conti con la propria incredulità: “se tu puoi…”, volere, potere, credere! Benedetto sia il Signore che ci viene incontro e ci aiuta.


Oggi più che ieri è necessario affacciarsi al sepolcro e ri-scoprire che Colui che si voleva (o si riteneva) morto è invece risorto. Come le donne recatesi al sepolcro dobbiamo fare i conti con le parole degli angeli: «Perché cercate il vivente tra i morti? Egli non è qui, ma è risuscitato» (Luca 24:5-6). E qui che allora prendono valore e trovano realizzazione le parole rivolte dalla croce a uno dei ladroni: “Oggi stesso sarai con me in paradiso” (Luca 23:43). E quelle rivolte ai discepoli proiettano in una nuova dimensione: “Io vado a prepararvi un posto…” (Giovanni 14:2). Dopo la resurrezione, i discepoli rimasero sconcertati, ma Gesù non tardò a presentarsi loro, accompagnato dall’unico annuncio capace di fugare la paura e ammorbidire la tensione: “Pace a voi”. L’apparizione riportata in conclusione del vangelo da Matteo si chiude con le parole: “Or ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dell'età presente. Amen». Proiettiamoci oltre il terreno, perché come dichiarava Paolo: “Se noi speriamo in Cristo solo in questa vita, noi siamo i più miserabili di tutti gli uomini” (1Corinzi 15:19). Facciamo sì festa, perché ci attende un futuro glorioso.


Caro lettore, ancora oggi Egli ti fa visita con la Sua pace. Egli è con te se tu sei con Lui, se ti apri alla fede oltre il sepolcro. Shalom! Cristo è la nostra Pasqua!


 

Piano di lettura settimanale

della Bibbia n. 16

10 aprile 1Samuele 15-16; Luca 10:25-42

11 aprile 1Samuele 17-18; Luca 11:1-28

12 aprile 1Samuele 19-21; Luca 11:29-54

13 aprile 1Samuele 22-24; Luca 12:1-31

14 aprile 1Samuele 25-26; Luca 12:32-59

15 aprile 1Samuele 27-29; Luca 13:1-22

16 aprile 1Samuele 30-31; Luca 13:23-35



283 visualizzazioni1 commento

Post recenti

Mostra tutti

La gioia del Natale

Un amore di presepe

1 Comment


Luigi Loffredo
Luigi Loffredo
Apr 09, 2023

È a causa della sua Resurrezione che possiamo vivere la vita dello Spirito senza di essa tutto si ridurrebbe a mere forme religiose .

La sua resurrezione è il principio della vita

Like
bottom of page