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Immagine del redattoreElpidio Pezzella

Il diavolo nella testa

Aggiornamento: 16 feb

La foto con il volto e il nome di Giovanni Barreca sta facendo il giro dei media nazionali, dato che il muratore di Altavilla Milicia (PA) ha ucciso nelle scorse ore prima la moglie e poi due dei suoi tre figli di 16 e 5 anni, a suoi dire “per liberarli dai demoni”.



La notizia che collega questo turpe omicida alla fede evangelica o a qualche chiesa ha richiamato la mia attenzione, prevedendo un'ondata di avventate sentenze nei confronti di chi condivide la stessa fede da parte di chi ben poco è addentrato nel frastagliato mondo delle chiese evangeliche e in particolare quello pentecostale.

Personalmente conosco parte di quel territorio avendo soggiornato in zona e frequentato proprio alcune chiese evangeliche del palermitano. Nessuno dei responsabili che conosco avrebbe messo simili idee nella testa di alcuno. Per allontanare il diavolo si usa unicamente la preghiera.


I particolari sono tutti da appurare dalle indagini in corso. Al momento si racconta che Giovanni abbia ucciso, fatto a pezzi e cercato di bruciare e poi seppellito il cadavere della moglie, Antonella Salomone. I due figli, Kevin ed Emanuele, invece sarebbero stati strangolati con una catena. Non è ancora chiaro come la figlia più grande sia scampata. L’assassino avrebbe motivato in stato confusionale alle forze dell’ordine che il suo gesto serviva a liberare la casa da strane presenze.


Ad Altavilla Milicia vi è una testimonianza evangelica di lunga data, consolidata ed integrata nel tessuto cittadino. I pastori evangelici sul territorio mi hanno riferito che il Barreca non frequentava alcuna delle loro chiese. Come dichiarato alla stampa dal pastore Gaspare Basile, “quello che è accaduto è lontano mille miglia dal nostro credo. Noi crediamo nella parola di Dio, predichiamo la salvezza e l’amore, condanniamo la violenza”.


Non so ancora se ci troviamo di fronte a un soggetto che ha riversato le sue probabili difficoltà economiche, presunti problemi matrimoniali e quanto altro è parte del quotidiano di milioni di persone nella fede, con la speranza di trovare tutte le soluzioni di cui aveva bisogno. O se fosse soltanto un delirio bisognoso di cura.


Non è chiaro ancora se la sua ricerca di aiuto si sia scontrata con qualche “pseudo predicatore” che gli abbia messo il diavolo nella testa, attribuendogli la colpa dei suoi problemi e delle sue difficoltà, accendendo in lui una caccia all’esorcismo o addirittura armando la sua mano come Abramo con Isacco.


Quello che mi è abbastanza chiaro è che la fede in Gesù sia tutt’altro, e che siamo probabilmente di fronte ad una mente sconnessa dalla realtà, la quale piuttosto che allontanare il diavolo lo ha albergato e nutrito dentro di sé. Su questo avremo molto da riflettere.


Lasciamo per ora agli investigatori di accertare la verità. Nel frattempo prendo le distanze da tale soggetto e dal suo modo di intendere il Vangelo, affidando la sua anima alla misericordia divina. Anche un percorso di liberazione non farà mai ricorso alla violenza.


Alla figlia sopravvissuta giunga tutta la vicinanza possibile, unitamente al più caloroso e fraterno abbraccio, con la preghiera che il Padre celeste sia per lei realmente e concretamente un padre.


Ai conduttori e responsabili fraternamente e col cuore in mano dico: Facciamo attenzione a coloro che frequentano le nostre comunità, non trattiamo con leggerezza le loro richieste, facciamo attenzione ai loro segnali, utilizziamo nei loro confronti molta sensibilità. Quello del pastore resta il ministero più complicato e difficile, ma è quello che “salva” le anime e in qualche caso anche le vite.

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