Inutili e dannosi botti
- Elpidio Pezzella
- 28 dic 2022
- Tempo di lettura: 4 min
Con l’approssimarsi del capodanno assistiamo a un crescendo di esplosioni. Si parte dai piccoli botti dei ragazzini per le strade per finire ai giochi pirotecnici e alle bombe di fine anno. Nonostante il triste dato di mutilazioni, anche gravi, in molti casi si assiste inermi e in altri si contribuisce in qualche modo. Poi piangiamo i feriti e i morti, senza contare quelli che sono vittime di incidenti direttamente nei luoghi di fabbricazione. Ad oggi restano ancora diffuse queste cattive usanze nonostante il crescente numero dei comuni coraggiosi e rispettosi che ne hanno vietato l’uso, puntando esclusivamente su luminarie e giochi di luci. In tanti altri invece fanno da complemento alle feste e ai concerti organizzate per l’occasione. I sequestri operati periodicamente, tanto più in questi giorni, dalle Forze dell'ordine su tutto il territorio nazionale dicono che il fenomeno non ha confini geografici.

Dobbiamo ringraziare i cinesi per questa invenzione risalente al X secolo, poi importata nel Mediterraneo intorno al XII dagli Arabi. Inizialmente usati per scopo di guerra e per i festeggiamenti legati alle celebrazioni della vittoria o della pace, l’uso dei fuochi d’artificio si estese nel tempo alle feste religiose e ad altre occasioni. All’inizio gli orientali sapevano produrre solo fuochi bianchi o dorati. L’aggiunta del colore è un vanto italiano dell’inizio del XIX secolo. Oggi, la fabbricazione è opera di artigiani specializzati, che si tramandano il mestiere di generazione in generazione e non c’è cerimonia senza i fuochi d’artificio. Dalle feste nazionali alle Olimpiadi, dagli Stati Uniti al più piccolo stato europeo, i fuochi illuminano il cielo di quasi tutte le grandi città del mondo, grazie anche all’apporto tecnologico che ha aggiunto un’altra dimensione agli spettacoli pirotecnici, facendo esplodere i fuochi d’artificio a ritmo di musica.
La rivista Popular Mechanics spiega che i fuochi d’artificio furono “inventati dai cinesi per scacciare i demoni”, mentre Howard V. Harper scrive: “Sin dall’antichità i pagani portavano fiaccole e accendevano falò in occasione delle loro grandi feste religiose. Fu quindi naturale aggiungere alle feste le spettacolari luci colorate e in movimento dei fuochi d’artificio” (Days and Customs of All Faiths). La cristianità cattolica attribuisce una patrona protettrice agli artificieri. Si tratta di Santa Barbara, che fu rinchiusa dal padre Dioscuro in una torre e poi uccisa dallo stesso per essere diventata cristiana, dopo aver patito diverse torture. L'uomo fu incenerito da un fulmine nell'attimo successivo ad aver tagliato la testa alla figlia. Nel tempo Santa Barbara divenne la patrona di coloro che fabbricano e usano armi da fuoco e fuochi d’artificio. La realtà è che dietro ai giochi pirotecnici c’è un business importante, spesso illegale. Rattrista il fatto che nonostante i morti e i feriti non si riesce a limitarlo.
I fuochi che catturano i bambini e non, che divertono i più adulti e sono finanche oggetto di competitività tra vicini, hanno negli animalisti i nemici più acerrimi. Si calcola che nella sola notte del 31 dicembre questi causano purtroppo la morte di diverse migliaia di animali domestici e fauna selvatica. Gli animali sono dotati di organi di senso più sviluppati rispetto a quelli degli uomini e il loro udito percepisce suoni che noi non sentiamo. Non stupiamoci se al frastuono improvviso di un botto, il nostro animale domestico fugge a gambe levate. Al boato dei fuochi artificiali cani e gatti si dibattono e tendono a gettarsi nel vuoto se si trovano su un balcone o a scavalcare cancelli per scappare dal rumore. Molte volte perdono l'orientamento e si smarriscono.

Ciò che ritengo inaudito e inaccettabile è l’ignorante egoismo di chi trova un banale piacere nei rumori violenti che invece disturbano terribilmente le persone anziane, i malati e i bambini, senza contare le stragi di poveri animali che impazziscono per la paura. Che dire poi dello spreco di denaro, che finisce letteralmente in fumo. Dilapidare soldi in questo modo lo trovo offensivo e finanche "peccaminoso". Ciascuno potrebbe destinarli a qualche opera benefica. Avrei in cuore di chiedere a chi è incapace di desistere in alcun modo: Chi te lo fa fare di bruciare i soldi mandandoli letteralmente in fumo e rumori assordanti?
E se proprio non si vuole aiutare nessuno, perché non tutelare la propria salute? Anche se belli da vedere, i botti nascondono una pericolosità altissima: il «particolato carbonioso», un mix di composti chimici che si sprigiona dopo ogni esplosione. Un potente agente inquinante che costituisce una specie di collante di diversi composti cancerogeni. I metalli che si liberano dopo due ore di fuochi d’artificio possono resistere in atmosfera fino a quattro giorni e si tratta di una gran quantità di veleni: bario, potassio, stronzio, magnesio, alluminio, zolfo, titanio, manganese, rame, cromo, piombo, e relative polveri sottili. Il rischio, che ne viene dal respirarli, va dall’asma bronchiale ai tumori del polmone.
Di rumori di guerra ne sentiamo già abbastanza su questo pianeta. Risparmiamoceli. E se i bambini possono essere attratti, gli adulti dovrebbero essere più razionali e accorti. Spero tanto che dopo aver letto ti asterrai da queste pratiche e troverai modi di festeggiare più salutari e meno dannosi.
Foto di Martin Boose, RDSdesign, https://freeimages.com
Comments