Entrate nelle sue porte con ringraziamento e nei suoi cortili con lode; celebratelo, benedite il suo nome.
Salmi 100:4
Giovedì scorso negli Stati Uniti si è celebrato il giorno del Ringraziamento. Senza entrare nella storia e nella diffusione della festa, mi sono concentrato sul “RINGRAZIARE”, azione non sempre facile. Purtroppo tendiamo a pretendere, cadendo nella prevaricazione e mancando di considerazione verso chi si adopera per noi. Nella Scrittura il ringraziamento è presente dalle prime pagine, dai sacrifici di ringraziamento dei patriarchi per continuare nelle vicende del popolo di Israele e negli insegnamenti dei profeti. Nel Vangelo, Gesù si rivolge al Padre con ringraziamento (Matteo 11:25). Prima di moltiplicare i pani e i pesci li alza al cielo e ringrazia il Padre (Giovanni 6:11). L’attitudine lo ha accompagnato fino alla fine, nella sera dell’ultima cena (Luca 22:14-20). Questi momenti potrebbero suggerirci profonde verità, quali l’apprezzamento delle cose minime, la condivisione che precede la moltiplicazione e la capacità di donarsi per gli altri. Ogni nostra azione dovrebbe orientarsi verso questo stile di vita: un atteggiamento gioioso di riconoscenza e gratitudine, che esprime la piena fiducia nel Signore in qualunque situazione. A volte fatichiamo a soffermarci sui tanti motivi di gratitudine che avremmo e ci lasciamo sopraffare da una forma di egoismo mai pago.
I Salmi ci invitano a ringraziare Dio, e a recarci a Lui con ringraziamenti. Il Salmo 95 è un invito diretto: “Venite, cantiamo con gioia al Signore, acclamiamo alla rocca della nostra salvezza! Presentiamoci a lui con lodi, celebriamolo con salmi! Poiché il Signore è un Dio grande, un gran Re sopra tutti gli dèi” (versi 1-3). Il Salmo 34 ci sfida e incoraggia nello stesso tempo ad avere lodi nel cuore e nella bocca, ad offrire continui ringraziamenti al Signore nelle circostanze piacevoli e in quelle difficili. Il salmo continua a descrivere chi è Dio e cosa ha fatto e farà per il suo popolo. Queste sono incredibili verità su cui meditare e da esse lasciare ispirare le lodi che Dio merita. Nessuna scusa dovrebbe trattenere le nostre lodi e il nostro ringraziamento. Nel momento che dimentichiamo la fedeltà che Dio ha manifestato nel tempo nei nostri confronti diventiamo ingrati. Ma quando richiamiamo alla mente i problemi superati, le trascorse sofferenze, non possiamo negare la Sua fedeltà e vicinanza. Come il salmista, ogni volta che Lo abbiamo cercato e abbiamo gridato a Lui, Egli ha risposto. Ognuno di noi avrebbe da scrivere lunghe pagine per raccontare i momenti in cui ho assaporato la bontà del Signore, ricevuto le Sue liberazioni. Questa promessa da sola mi sosterrà e ispirerà gratitudine e lodi a Dio del continuo: “Molte sono le afflizioni del giusto; ma il Signore lo libera da tutte” (v. 19).
Nel momento che volgo a Lui lo sguardo il mio volto diventa radioso, le paure si dissolvono, le ansie si diradano. Se anche sono nella vergogna della disobbedienza, e potrei reputare opportuno quel che sto attraversando, anche allora Egli non ritirerà il Suo sguardo. Vedrò così il mio essere riflesso nella Sua pupilla e ricorderò chi sono, e Lo contemplerò per quello che è e per quello che ha fatto per me. Quando corro a Lui in cerca di rifugio non sarò nemmeno condannato. “Non c'è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù” (Romani 8:1) dichiara l’apostolo Paolo. Quando medito sulle meravigliose opere del mio Buon Pastore, quando considero che sono parte del Suo popolo, che sono sotto le Sue amorevoli cure, non posso esimermi di ringraziarlo. Nel momento in cui ringrazio Dio, semino del bene in chiunque ascolti. Infatti, facendo risuonare le mie lodi, elevando la mia voce con riconoscenza al Signore, coloro, che sono afflitti e ascoltano, saranno incoraggiati ad avere fiducia in Lui. Sto loro offrendo l’opportunità di gioire con me della bontà duratura di Dio, il che alimenterà anche la loro fede. Molti hanno fatto l’esperienza di essere sollevati dalla cenere della disperazione, quando hanno cominciato a lodare e ringraziare il Signore. Allora rialziamoci come Davide per esaltarLo in ogni momento. Avremo sempre un motivo per ringraziare. Non lasciamoci intrappolare nei travagli di questo mondo. Facciamo appello al Signore nelle nostre sofferenze, riversando i nostri cuori su di Lui. Se anche siamo nella difficoltà, sforziamoci di ringraziare il Signore per l’opportunità di dipendere da Lui.
Piano di lettura settimanale
della Bibbia n. 49
02 dicembre Ezechiele 45-46; 1Giovanni 2
03 dicembre Ezechiele 47-48; 1Giovanni 3
04 dicembre Daniele 1-2; 1Giovanni 4
05 dicembre Daniele 3-4; 1Giovanni 5
06 dicembre Daniele 5-7; 2Giovanni
07 dicembre Daniele 8-10; 3Giovanni
08 dicembre Daniele 11-12; Giuda
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