Gesù parlò loro di nuovo, dicendo: «Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita».
Giovanni 8:12
Gesù pronunciò queste parole nel tempio, precisamente nella sala del tesoro (v. 20), nel “Cortile delle Donne”, dove le donne erano autorizzate ad andare, un luogo pubblico molto frequentato, Siamo ad ottobre durante la festa “dei Tabernacoli” o “delle Capanne” (sukkoth è il plurale della parola ebraica sukah che significa capanna). La festa, che durava sette giorni, era una delle tre feste nelle quali era d’obbligo recarsi a Gerusalemme. I Giudei costruivano delle capanne fatte di rami e foglie, in memoria del tempo trascorso nel deserto dopo la liberazione dalla schiavitù in Egitto e per commemorare la liberazione, la protezione e l’assistenza di Dio durante il viaggio nel deserto. Per l’occasione il Cortile delle Donne era illuminato con grandi candelabri a olio al punto di illuminare tutti i cortili della città. L’aria era piena di danze e canti, mentre gli uomini tenevano torce in mano. Pertanto l’analogia della luce era particolarmente indicata. Oggi che siamo abituati a premere un interruttore per sentirci padroni della luce, il paragone potrebbe essere lontano da noi. Tuttavia quando abbiamo difficoltà serie, diciamo di essere al buio o desideriamo di vedere la luce in fondo al tunnel.
Le parole di Gesù mettono in contrapposizione tenebre e luce: chi segue Lui «non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita». Chi rifiuta il Cristo preferendo così di camminare nelle tenebre «non sa dove va» (Giovanni 12:35). Le tenebre descrivono quel buio fitto della notte esistenziale in cui l’essere uomo si muove alla cieca e interiormente disorientato. Questo suo andare, a tratti incerto e confuso, progressivamente lo allontana sempre più dalla luce, fonte di vita. Infatti, subentra una crescente apatia rinunciataria o si alimenta un’affannosa corsa senza un reale intento di vivere. Pensando all’incontro di Gesù con Nicodemo, nel buio della notte, quel “nascere di nuovo” potrebbe essere reso con “venire alla luce”, che è poi l’espressione per indicare il parto. Il che vuol dire voltare le spalle alla morte e a tutto quanto conduce ad essa. Di sicuro lungo il viaggio della nostra esistenza incontreremo qualche tunnel, saremo chiamati ad attraversare la valle della morte, ma la Sua Parola resta quella lampada al nostro piede (Salmi 119:105), in grado di rischiarare il buio. Chi ha scelto le tenebre lo ha fatto consapevolmente, non per una sbandata passeggera, ma in piena libertà. Tu scegli Cristo, accogli e medita la Sua Parola.
Chi invece si è posto nella scia della luce del mondo è divenuto un “figlio di luce e del giorno”, come ricordava l’apostolo Paolo (1 Tessalonicesi 5:5). Eppure siamo continuamente assaliti dalle tenebre, proprio come nell’alternanza giorno e notte. E quando non è il buio fitto e viscido della lontananza da Dio, quando non è il buio esistenziale del non riuscire a comprendere le vicende del mondo, sarà il buio provocato dai muri e dalle barriere eretti, quando invadiamo la libertà dell’altro, quando non distinguiamo più chi dichiara la verità da chi dice la menzogna. Questo buio si insinua purtroppo tra i figli della luce, nel sospetto e nel giudizio pur in mancanza di conoscenza. Per questo è importante sottolineare l’inciso di apertura del verso: “parlò loro di nuovo”, per sottolineare una certezza biblica, ossia che il Signore è pronto a farsi luce e ci ama nonostante tutto, ed ancora oggi ci esorta a seguirLo. Di nuovo Egli si offre a noi per illuminare la nostra realtà, vuole capire le nostre storie e dare un senso alla nostra vita. Quella lampada al nostro piede ci porta nel libro del profeta Isaia: “Se tu togli di mezzo a te il giogo, il dito accusatore e il parlare con menzogna; se tu supplisci ai bisogni dell'affamato, e sazi l'afflitto, la tua luce spunterà nelle tenebre, e la tua notte oscura sarà come il mezzogiorno” (58:9b-10). Risplendi.
Piano di lettura settimanale
della Bibbia n. 43
21 ottobre Isaia 65-66; 1 Timoteo 2
22 ottobre Geremia 1-2; 1 Timoteo 3
23 ottobre Geremia 3-5; 1 Timoteo 4
24 ottobre Geremia 6-8; 1 Timoteo 5
25 ottobre Geremia 9-11; 1 Timoteo 6
26 ottobre Geremia 12-14; 2 Timoteo 1
27 ottobre Geremia 15-17; 2 Timoteo 2
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