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Immagine del redattoreElpidio Pezzella

Le Sue compassioni

È una grazia dell’Eterno che non siamo stati interamente distrutti, perché le sue compassioni non sono esaurite. Si rinnovano ogni mattina; grande è la tua fedeltà.

Lamentazioni 3:22-23



Il profeta Geremia si rivolge a Dio, avendo davanti ai suoi occhi la desolazione e la distruzione di Gerusalemme per opera dell’esercito babilonese di Nebucadnetsar, e Gli chiede di prestare attenzione alla sua condizione, di volgere lo sguardo affinché non si dimentichi o abbandoni il popolo. Lo fa invitandolo a ricordarsi. È commovente vedere Geremia, benché personalmente non colpevole, identificarsi col popolo. Le sventure che egli non aveva cessato di annunziare, e alle quali il popolo non aveva voluto credere, sono ora giunte. Mentre fa questo l’anima sua ricorda che Dio non dorme e non sonnecchia, ed è certa della Sua vicinanza. Dio non ci lascia e non ci abbandona, e quando lo ricordiamo torniamo a sperare, tiriamo un sospiro di sollievo. Quando la speranza sembra venir meno siamo chiamati a guardare il bicchiere mezzo pieno: è una grazia dell’Eterno che non siamo stati interamente distrutti. Sì, la città è distrutta, ma il profeta è vivo. Se le cose non vanno come vorremmo, se siamo in vita vuol dire che, attraverso di noi o con noi, Dio può compiere qualcosa per cambiare la situazione. Allora è una grazia che siamo in vita, che rientriamo nel progetto divino, che siamo parte del residuo di Israele.


La compassione non è un sentimento, ma è risposta al grido dell’umanità, che si concreta con una presenza reale che si rinnova quotidianamente al nostro risveglio. La Sua grande fedeltà consente che non siamo annientati psicologicamente da ciò che accade attorno a noi. Proprio quando le tempeste imperversano sulla nostra vita, dobbiamo ricordarci che la fedeltà di Dio è grande. Geremia è nel fondo della distretta, e sta facendo fatica a sperare. Quando però  prendiamo consapevolezza che siamo parte del progetto di Dio ed Egli è la nostra parte in eterno, non smetteremo di sperare in lui, perché “buono con quelli che sperano in lui, con l’anima che lo cerca” (v. 25). Isaia annuncia che “quelli che sperano nell’Eterno acquistano nuove forze, s'innalzano con ali come aquile, corrono senza stancarsi e camminano senza affaticarsi” (40:31) sopra le rovine che ci circondano, di una società che ha sempre meno speranza e voglia di vivere. Assistiamo a un numero crescente di suicidi, di violenza di ogni tipo, la follia ormai imperversa senza distinzione di età. Noi invece con Geremia vogliamo continuare a sperare in Lui. Per cosa stai implorando il Suo intervento, per cosa stai incessantemente pregando che Dio si ricordi? Qualunque essa sia, non ignorare che Dio è fedele, ed è per la Sua fedeltà che le compassioni si rinnovano.


Non cadere preda della disperazione; se proprio non riesci a dichiarare questa verità biblica, buona cosa è aspettare in silenzio (v. 26). Smetti di mormorare e di lamentarti. Chi resta in silenzio sta sperando fermamente nel Signore, sta dicendo all’anima sua di non abbattersi, perché Dio non l’ha mai abbandonato. Anche Davide farà la stessa preghiera: “Ricordati, o Eterno, delle tue compassioni e delle tue misericordie, perché sono da sempre” (Salmo 25:6). Dio ha compassione e misericordia di noi non per quello che siamo, ma perché è Padre delle compassioni, largo in misericordia. Fidiamoci di ciò che la Scrittura dichiara. Dio è lo stesso nel tempo, perché dovrebbe comportarsi diversamente proprio con te? Dio non nega il suo essere, non si dimenticherà mai di te e quando ti sembra che lo stia facendo, aspetta in silenzio, resta fermo nella tua fiducia. Desidero che tu possa proiettarti nel nuovo anno con questa verità, che Dio si è ricordato di te e puoi stare tranquillo, perché Lui si sta prendendo cura di te, sa cosa fare. Quelli che sperano in Dio non rimarranno minimamente delusi. Volgiamo fiduciosi il nostro sguardo a Lui, avvalendoci anche delle parole di Giobbe: “Riconosco che puoi tutto, e che nessun tuo disegno può essere impedito”(42:2). Il nostro impegno sia quello di muoverci all’interno dei Suoi disegni, di porre la nostra volontà nella Sua, lasciando che le Sue compassioni ogni giorno ci coprano.

 


 

Piano di lettura settimanale

della Bibbia n. 02

06 gennaio     Genesi 16-17; Matteo 5:27-48

07 gennaio     Genesi 18-19; Matteo 6:1-18

08 gennaio     Genesi 20-22; Matteo 6:19-34

09 gennaio     Genesi 23-24; Matteo 7

10 gennaio     Genesi 25-26; Matteo 8:1-17

11 gennaio     Genesi 27-28; Matteo 8:18-34

12 gennaio     Genesi 29-30; Matteo 9:1-17

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