L’anima nostra è scampata come un uccello dal laccio dell’uccellatore; il laccio si è spezzato e noi siamo scampati.
Salmi 124:7
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Un giorno come tanti, lungo il Mare di Galilea, due uomini, Simone e Andrea, stavano rassettando le reti da pesca, quando Gesù si avvicinò e intimò loro: “Seguitemi”. Anche noi siamo stati raggiunti dal Suo sguardo e da quella voce arrivata dritta al cuore, senza giudicare il nostro operato, e siamo stati convinti a lasciare le nostre reti. Egli ha aperto orizzonti e vie inconcepibili a mente umana. Quotidianamente però abbiamo reti da evitare si pensi a quelle che, in senso figurato, indicano i pericoli della vita e che possiamo assimilare “al laccio dell’uccellatore” (Salmi 91:3). Dietro ogni attività lavorativa l’uccellatore può tessere e disseminare reti per favorire illeciti guadagni. Sul piano delle relazioni personali può infittire quelle dei comportamenti legati alla sfera sessuale e non graditi a Dio. Innumerevoli perciò sono le reti che il nemico sparge e ognuna può trasformarsi in una dipendenza: sesso, gioco d’azzardo, alcolici, violenza; per citarne alcune in grado di circuire la vita di una persona, rendendola “prigioniera”. Trattandosi di inganni, il più delle volte queste reti sono invisibili ai nostri occhi e fanno leva sulle nostre debolezze. Nessuno può dirsi escluso! Dove c’è un corpo umano c’è fallacità e possibilità di essere catturati. Per questo la Scrittura ci ricorda che chi pensa di esserne scevro faccia attenzione, perché «nessuna tentazione vi ha finora colti che non sia umana» (1 Corinzi 10:13).
Se per alcuni c’è il rischio di riprendere le reti che si erano lasciate nel passato, per altri può anche accadere di ritrovarsele in mano, tesa sul cammino come una proposta allettante. Quando vi è penuria di lavoro e l’economia non gira, ecco giungere le offerte di “buoni affari”. Una volta finiti nella rete dell’uccellatore si è prede della concupiscenza, della corruzione, del peccato. Rimanervi avvolti può essere semplice, ma venirne fuori è alquanto faticoso. Gesù ci dice: “Seguite Me!”. SeguirLo non significa trovare la soluzione ai problemi, né il segreto della ricchezza, della salute fisica o del benessere totale. Significa piuttosto condurre la nostra vita sotto una luce diversa. L’invito rivolto ai due pescatori presi dalle preoccupazioni e affaticati, era collegato al bene dell’umanità. Divenire pescatori di uomini vuol dire essere portatori della grazia di Cristo. Tutto quello che le reti possano portare nelle nostre case, è circoscritto a questa esistenza, poiché polvere eravamo e polvere ritorneremo. Gesù, invece, è venuto a darci una nuova prospettiva: «Chi crede in me anche se dovesse morire vivrà» (Giovanni 11:25b). Chi Lo segue non è chiamato a diventare un uomo d’affari, di successo. Chi Lo segue ha la possibilità di essere strumento del Suo regno e avere la grazia di essere coinvolto nell’opera di Dio. Simone e Andrea “lasciate prontamente le reti lo seguirono”, non se lo lasciarono dire due volte.
All’inizio della conversione, presi dallo zelo, viene spontaneo lasciare ogni cosa per seguire Gesù. Come per Pietro dopo la morte e la resurrezione di Gesù, nel momento in cui viene meno la nostra fede, iniziamo a fare affidamento solo sulle nostre forze per risolvere i problemi. Così riprendiamo in mano le vecchie reti, che possono nascondere un inganno, un pericolo dato che non ci incoraggiano a confidare nel Signore. Così non solo possono metterci contro la legge dell’uomo, ma allontanarci dalla grazia di Dio, facendoci perdere la vita eterna. La Scrittura ci ricorda che Gesù ci ha detto: «Conoscerete la verità e la verità vi renderà liberi» (Giovanni 8:32). Se stai lottando contro la tentazione, se le tue mani hanno ripreso le reti, un tempo abbandonate, l’invito è questo: lascia cadere ogni rete e segui Gesù, Colui che disse: «Io sono la via la verità e la vita, nessuno viene al padre se non per mezzo di me» (Giovanni 14:6). Credo che, se abbiamo risposto all’invito, vogliamo arrivare fino in fondo, testimoniare il Suo infinito amore, la Sua immensa bontà per aver scelto proprio noi. Possano allora le reti del peccato, quelle dell’inganno e di ogni tipo di dipendenza essere spezzate e noi godere della Sua libertà. L’invito di oggi è “Segui il Signore e stai lontano dalle reti”.
Piano di lettura settimanale
della Bibbia n. 07
10 febbraio Levitico 8-10; Matteo 25:31-46
11 febbraio Levitico 11-12; Matteo 26:1-25
12 febbraio Levitico 13; Matteo 26:26-50
13 febbraio Levitico 14; Matteo 26:51-75
14 febbraio Levitico 15-16; Matteo 27:1-26
15 febbraio Levitico 17-18; Matteo 27:27-50
16 febbraio Levitico 19-20; Matteo 27:51-66
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