Signore, che cos’è l’uomo, perché te ne prenda cura?
O il figlio dell’uomo perché tu ne tenga conto?
Salmi 144:3
Chi ha maturato consapevolezza di Dio e della necessità di relazionarsi con Lui, prima o poi comincia a misurarsi, ossia a guardare con occhi onesti alla propria condizione, spogliandosi di tutti i veli di apparenza. Intanto tutto quello che accade intorno quotidianamente riesce ulteriormente ad alimentare soltanto il senso di sfiducia nell'essere umano, sempre più ripiegato su se stesso e incapace di produrre azioni nell'interesse, se non di tutti, di altri. Quando come abitanti dello stesso mondo, poco o nulla possiamo fare davanti ai fenomeni meteorologici o ai sussulti dei pianeti, ci sentiamo forse abbandonati a un governo superiore. Altri invece arrogano il diritto di prendersela con Chi resterebbe a guardare, mentre tu sei lì a considerare il senso della vita, lo scopo dei tuoi giorni. L’atteggiamento dell’orante espresso dalle parole dei Salmi è quello di chi seppur privo di risposte sulla natura e sulla condotta dell'uomo, riesce comunque a percepire la mano del Creatore su di sé, a riconoscerla intenta a ordinare e sistemare il cammino ancora ignoto, ma disteso davanti ai suoi piedi. Se mancano le parole adatte a descrivere l'agire umano, il suo fine, la fede accerta e assicura il pellegrino che Dio l'ha conosciuto sin dal grembo materno, al di là di ciò che l'attualità o la storia della famiglia possa raccontare. Al di là del numero dei nostri giorni, non possiamo negare di restare comunque un flebile soffio nell'esistenza generale, di confrontarci ogni giorno con la precarietà del vivere e il crescere delle malattie, che nonostante tutto il progresso scientifico e la ricerca medica, mai debelleremo definitivamente.
“Che cosa è l’uomo, perché te ne ricordi, e il figlio dell’uomo, perché lo visiti?” (Salmi 8:4). È insita nel cuore timorato la certezza che Dio si prende cura, ne tiene conto e finanche lo visita. Sì, credo di sapere quello che stai pensando in questo momento. Sei tra coloro che a malincuore dichiarano che in questo periodo stai facendo fatica ad essere poi così certo. Anzi, mentre la certezza si affievolisce, trovano spazio i dubbi e le insicurezze. Il testo biblico nel fornirci la storia di colei che sarà progenitrice del Cristo, ci dice che Naomi aveva due figli: Malon e Chirion (marito di Rut), nomi che significano "malaticcio" e "deboluccio". I due, come il padre, non hanno vita lunga, lasciando due vedove a dover affrontare il viaggio della vita in solitudine. La loro forza si rivelerà l’attitudine di Rut di non abbandonare l’anziana suocera, differentemente dall’altra nuora Orpah, e di accompagnarla nel viaggio che si rivelerà particolarmente proficuo per il mondo a venire. Ancora una volta la Bibbia cerca di dirci che dietro ogni avversità può celarsi un’opportunità. Noi non la vediamo al presente, ma dovremmo fidarci di Chi fuori dal mondo e dal tempo sta preparando il domani. Rut accompagna l’anziana suocera e nel paese a lei straniero troverà quel che il suo cuore non aveva sperato e la sua mente lontanamente immaginato.
Questa settimana molti hanno scrutato il cielo a caccia di "stelle cadenti" cui associare un desiderio. Eppure non si tratta altro che di "detriti" di una cometa. Anche nello spazio celeste siamo capaci di capovolgere i valori. Cerchiamo un bagliore mentre galassie intere sono state poste a corona del nostro capo. Per carpire una scia nel cielo è necessario porsi in un luogo buio, altrimenti sarà fatica vana. Sì, perché abbiamo inquinato anche le tenebre con le nostre luci artificiali. Al di là di questo, vorrei che tu considerassi come anche il buio ha la sua importanza, come realtà priva di artificio umano. Se non impariamo a spegnere i nostri condizionamenti, ad affievolire l’intensità delle nostre umane convinzioni, non riusciremo con il nostro occhio a vedere le bellezze che risplendono su di noi e intorno a noi. Questo vale per il creato intero, dipinto da Dio, per la terra e quel che contiene al pari del cielo. Proprio nel momento che le tenebre avranno il sopravvento ecco allora che vedrai risplendere le stelle, la luna, il sole. Scoprirai di non essere solo, mai, e come il salmista ti chiederai ancora una volta: “Signore, che cos’è l’uomo, perché te ne prenda cura?”
Piano di lettura settimanale
della Bibbia n. 34
15 agosto Salmi 91-93; Romani 15:1-13
16 agosto Salmi 94-96; Romani 15:14-33
17 agosto Salmi 97-99; Romani 16
18 agosto Salmi 100-102; 1Corinti 1
19 agosto Salmi 103-104; 1Corinti 2
20 agosto Salmi 105-106; 1Corinti 3
21 agosto Salmi 107-109; 1Corinti 4
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