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Pensare bene

  • Immagine del redattore: Elpidio Pezzella
    Elpidio Pezzella
  • 2 mar
  • Tempo di lettura: 3 min

Come i cieli sono più alti della terra, così le mie vie sono più alte delle vostre vie e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri.

Isaia 55:9



Credo che tra le sfide più ardue per il credente si possa annoverare quella di avere la mente di Cristo, ossia cercare di allineare il più possibile i suoi pensieri a quelli di Dio, nonostante sia consapevole di quanto questi siano molto più alti. Quanti pensieri si affollano nella nostra mente, soprattutto quando siamo soli! A volte sono pensieri che ci turbano, altre volte ci rallegrano. Eppure Paolo ricordava che “ora noi abbiamo la mente di Cristo” (1Corinzi 2:16b). La qualità dei nostri pensieri manifesta quel che siamo o abbiamo dentro noi. Se siamo credenti, i pensieri manifestano la nostra fede, anche se non dichiariamo apertamente ciò che pensiamo, gli atteggiamenti e le azioni li rivelano. Tanto più da coloro che sono chiamati a essere guide, si aspettano giusti atteggiamenti come conseguenza di pensieri allineati a quelli di Dio. Consideriamo quanto è narrato sul rapporto delle spie inviate a Gerico da Mosè. È molto evidente che, pur essendo stati tutti testimoni degli stessi fatti, quanto viene riferito sia molto diverso. «Caleb calmò il popolo che mormorava contro Mosè, e disse: “Saliamo pure e conquistiamo il paese, perché possiamo riuscirci benissimo”. Ma gli uomini che vi erano andati con lui, dissero: ”Noi non siamo capaci di salire contro questo popolo, perché è più forte di noi”» (Numeri 13:30-31).


Caleb calma coloro che si erano schierati contro Mosè e, con un’attitudine diversa dagli altri dieci inviati, spinto dalla sua fede, si dichiara certo che l’impresa riuscirà. Non ci sono ostacoli insuperabili per una vera guida! Notiamo anche come una sola parola può costruire o distruggere, infondere coraggio o seminare paura. Nel caso di Caleb gli salvò anche la vita e lo fece entrare in Canaan. Pensare è una disciplina; bisogna allenarsi a farlo in un certo modo, e soprattutto, dobbiamo abituare la nostra fede ad essere sicura e a rimanere ferma nelle promesse del Signore. Una mente umana con l’abilità di pensare bene è come una miniera di diamanti che non si esaurisce mai. Le guide soprattutto dovrebbero avere sempre pensieri positivi, perché chi ha pensieri scoraggianti ha bisogno di incoraggiamento e non sarà in grado di motivare gli altri. La chiesa ha sempre avuto buoni pensatori e ne ha ancora grande bisogno. I buoni pensatori sono quelli che risolvono i problemi, hanno idee costruttive e hanno sempre la speranza che le cose possano migliorare. Cercano di essere di stimolo per coloro che li seguono e colgono gli stimoli anche dalle persone che li seguono. Non si può evitare di pensare, prima o poi la realtà contingente ci chiama a pensare, a riflettere per assumere una decisione.


Il pensare, però, richiede del tempo e, se si vuole trovare una buona idea, la si deve cercare. Un modo semplice per fissare i propri pensieri è annotare ciò che meditiamo. Una volta finito di pensare, occorre avere qualcuno con cui condividerlo, e una guida lo condivide con la propria squadra: manifesta i suoi pensieri e ascolta quelli degli altri, perché insieme si può andare molto più lontano che non da soli. John Maxwell, esperto di leadership di fama mondiale, ha realizzato una formula vincente: “Il pensiero giusto più le persone giuste, nell’ambiente giusto al momento giusto, per la ragione giusta, generano un risultato giusto”. È chiaro che tutte queste condizioni si realizzano solo raramente. Le grandi idee in genere sono molto ambiziose, volano alto, ma debbono essere calate nella realtà ed essere condivise con gli altri. Chi serve e ama il Signore ha la mente sempre attiva, pensa a grandi azioni. Per raggiungere tali obiettivi bisogna anche pensare e riflettere su come e cosa organizzare. Credo che un buon modo di pensare consista in varie abilità specifiche, ma diventare un buon pensatore significa svilupparle al massimo delle proprie capacità, cercando di elevare i nostri pensieri a quelli di Dio, e non viceversa. Ed è per questo che una buona dose di umiltà e tanta consapevolezza dei propri limiti risulteranno fondamentali.


 

Piano di lettura settimanale

della Bibbia n. 10

03 marzo Numeri 26-28; Marco 8

04 marzo Numeri 29-31; Marco 9:1-29  

05 marzo Numeri 32-34; Marco 9:30-50

06 marzo Numeri 35-36; Marco 10:1-31

07 marzo Deuteronomio 1-3; Marco 10:32-52

08 marzo Deuteronomio 4-6; Marco 11:1-18

09 marzo Deuteronomio 7-9; Marco 11:19-33

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IL MIO IMPEGNO

Per rispondere all’aspirazione e al desiderio di tanti onesti credenti di trafficare i talenti ricevuti, mi sono impegnato a formare uomini e donne fedeli per “un servizio che serve”, seguendo l’invito di Gesù (Mt 20:26-27). Il materiale proposto vuole offrire occasioni di formazione e crescita personale non da paventare ad altri, ma una condivisione per crescere assieme, lontani da polemiche, accuse e ogni forma di giudizio volto a alimentare dissidi e contese inutili. Io ci provo! 

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