«Il Signore è la mia parte», io dico, «perciò spererò in lui». Il Signore è buono con quelli che sperano in lui, con chi lo cerca. È bene aspettare in silenzio la salvezza del Signore.
Lamentazioni 3:23-25
Un imperatore giapponese si recò da un famoso pittore per chiedergli di dipingere l’ideogramma del suo casato. Il pittore ringraziò per l’offerta, ma precisò che per ottenere un buon risultato aveva bisogno di due anni. L’imperatore insistette per averlo prima, ma il pittore fu irremovibile. Dopo circa sei mesi, l’imperatore si recò dall’artista e gli chiese se il simbolo grafico fosse pronto, ma il pittore sottolineò che non erano ancora passati i due anni. Dopo un anno l’imperatore, nuovamente, si recò dal pittore, ma questi ribadì che non era ancora pronto. Fu così che l’imperatore si rassegnò e attese lo scadere dei due anni. Trascorso il termine fissato si recò ansioso dal pittore e gli chiese di vedere finalmente l’ideogramma. Allora l’artista prese un foglio e un pennerello e in sua presenza lo dipinse. L’imperatore fu prima stupito dalla perfezione del disegno e con tono alterato chiese al pittore: «Ma non potevi farlo prima?». Il pittore: «No, allora non sarei stato capace». Il pittore invitò così l’imperatore a seguirlo nel suo atelier, dove gli mostrò 730 prove dello stesso ideogramma, una per ogni giorno dei due anni.
L’impazienza dell’imperatore ci è familiare. Ci contraddistingue l’incapacità di aspettare il momento opportuno, che poi è quello stabilito da Dio. Per questo accade allora di vivere nervosamente la quotidianità e quando ci facciamo coinvolgere dagli imprevisti si finisce nell’incertezza totale. Giuseppe, figlio di Giacobbe, ci offre l’indicazione di aspettare consapevolmente il Signore e l’adempimento dei sogni, sapendo che tutto è sotto la supervisione di Dio. Il sognatore resta uno dei miei personaggi biblici preferiti. Aveva nel cuore qualcosa di soprannaturale che faticava a gestire, in quanto ragazzo inesperto e incapace di scorgere la cattiveria altrui. Mi è cara la scena dell’anziano padre che gli prepara una veste con le maniche lunghe. Giuseppe aveva rivelato al padre la cattiva reputazione di alcuni dei suo fratelli, il che aveva probabilmente già pregiudicato la sua libertà più di quei sogni invidiati (Genesi 37). Della famiglia solo il padre custodisce gelosamente i sogni del figlio, mentre i fratelli - se tali si possono definire - aspettano l’occasione per liberarsi di lui. Ben presto il ragazzo dovrà esercitare la sua fede, e come Geremia riconoscere: «Il Signore è la mia parte, perciò spererò in lui». E non resterà deluso, ma ne ha patite di vario genere e di tramonti e albe ne ha contati all’infinito.
Nel tempo dell’attesa sia il pittore che l’imperatore hanno tratto un beneficio. Il primo ha affinato la sua tecnica, migliorato il tratteggio, riuscendo a rendere visibile quel che sin dall’inizio era nella sua mente ma che necessitava di tentativi. L’imperatore ha ottenuto quello che aveva ordinato e ha trovato soddisfazione nella realizzazione finale. Così Giuseppe lascia silenziosamente che il tempo faccia il suo corso, fiducioso nell’opera invisibile della mano di Dio non demorde nella cisterna, nel carro che lo porta in Egitto, a casa di Potifarre e finanche nella prigione egiziana. Alla fine della storia, il sognatore ha imparato ad aspettare i tempi di Dio e a rispettarne i modi. Ha lasciato calare la sua vita nel percorso prestabilito dall’Eterno, il Quale aveva previsto e assecondato ogni cosa al solo fine di salvare la sua famiglia e il suo popolo. Solo un cuore timorato di Dio e pieno di amore per i suoi cari potrà giungere, nonostante la posizione raggiunta, a dichiarare a chi ne aveva tramato la morte: «Ma ora non vi rattristate, né vi dispiaccia di avermi venduto perché io fossi portato qui; poiché Dio mi ha mandato qui prima di voi per conservarvi in vita» (Genesi 45:5). Resta sempre una questione di tempo. A noi l’onere di aspettare, e possibilmente in silenzio, senza lamentarci.
Piano di lettura settimanale
della Bibbia n. 22
22 maggio 1Cronache 16-18; Giovanni 7:28-53
23 maggio 1Cronache 19-21; Giovanni 8:1-27
24 maggio 1Cronache 22-24; Giovanni 8:28-59
25 maggio 1Cronache 25-27; Giovanni 9:1-23
26 maggio 1Cronache 28-29; Giovanni 9:24-41
27 maggio 2Cronache 1-3; Giovanni 10:1-23
28 maggio 2Cronache 4-6; Giovanni 10:24-42
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