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Sepolcri imbiancati

  • Immagine del redattore: Elpidio Pezzella
    Elpidio Pezzella
  • 2 ore fa
  • Tempo di lettura: 3 min

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti! Perché rassomigliate a sepolcri imbiancati, i quali di fuori appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putredine. Così anche voi di fuori apparite giusti davanti agli uomini; ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità.

Matteo 23:27-28



Una volta all’anno, nel periodo a ridosso della Pasqua, quando vi era una grande affluenza di pellegrini a Gerusalemme, i sepolcri venivano imbiancati, coperti con calce o gesso mischiato con acqua. In quel tempo una tomba poteva trovarsi in una fossa, in una grotta, in una cisterna inutilizzata o, nel caso dei ricchi, in una roccia scavata. Gesù si sta riferendo alle tombe dei poveri, che si trovavano nei campi, o sul ciglio della strada. L’imbiancatura serviva innanzitutto a segnalare la tomba e quindi a proteggere i viaggiatori, in particolare i pellegrini provenienti da altre città, dalla potenziale contaminazione, che avrebbe reso impossibile partecipare alla celebrazione della Pasqua (Numeri 19:13-16). Quindi, il motivo per cui l'imbiancatura veniva fatta poco prima della Pasqua era che le grandi folle di persone che arrivavano a Gerusalemme da tutta la nazione per la festa avrebbero visto le tombe che erano adiacenti le strade e disseminate in vari luoghi, e quindi, non le avrebbero calpestate, o toccate accidentalmente per non contaminarsi. Sotto il sole, doveva essere impressionante vedere tutte le tombe bianche brillare, facendo apparire bello quello che invece conteneva morte.

 

La controversia con gli scribi e i Farisei è iniziata nel capitolo precedente, con una domanda volta a Gesù per provarlo su quale fosse il gran comandamento nella Legge. Con le parole dei versi citati Gesù sottolinea che gli scribi e i farisei erano ipocriti, in quanto nei loro scrupolosi regolamenti apparivano grandemente virtuosi, ma nella realtà contaminavano le persone con il loro comportamento e un insegnamento non conforme alle Scritture. Infatti, la loro missione era volta a convertire i Gentili alle loro tradizioni, al loro sistema religioso di regole e pratiche, e non a Dio. Quindi l’eccessiva mostra esteriore da parte degli scribi e farisei era semplicemente un segno non della loro contaminazione piuttosto che della devozione. Al punto che Gesù utilizza l’esclamazione: “Guai a voi”. Si tratta di un grido di dolore e terrore, intriso di angoscia e indignazione, e nello stesso tempo un avvertimento che in questo capitolo, Gesù usa per ben otto volte, questo è il settimo. Il Signore non si lascia ingannare dalla religiosità delle persone, né tantomeno dalla preparazione teologica. Mentre le persone giudicano e possono essere ingannati dall’apparenza, Dio scruta i cuori e penetra tutti i pensieri e vede l’iniquità celata. Quando non si vive secondo la Sua Volontà, anteponiamo la nostra legge alla Sua.

 

Spero che non cadiamo nel loro stesso errore, ergendoci al di sopra degli altri. La parola “ipocriti” indicava “un interprete, un attore”. Il termine indica una persona che agisce e parla sotto mentite soglie, ossia uno che finge di essere altro da quello che è: una persona ambigua; che professa opinioni che non possiede, soltanto per nascondere i suoi veri pensieri o sentimenti. L’ipocrita è una persona che interiormente è estraneo a quanto professa religiosamente. L’apostolo Paolo ricordava al giovane servitore: “Ora il fine del comandamento è l'amore, che viene da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede non finta” (1 Timoteo 1:5). Umilmente allora raccogliamo questo monito e riteniamolo per noi, affinché ci conformiamo alla volontà di Dio senza alcuna ipocrisia. A nulla serve la parvenza di essere giusti, perché ogni incoerenza è messa a nudo da Gesù. In tempi sempre più difficile, anche nella chiesa si vive il pericolo di alimentare il lievito dei farisei, e come ammoniva Paolo “aventi l’apparenza della pietà, ma avendone rinnegato la potenza” e poi esortava “da costoro allontanati” (2 Timoteo 3:5). Camminare nella volontà di Dio è importante per noi e per coloro cui testimoniamo. Ricorda che l’imbiancatura le allontana da noi e di conseguenza da Dio.



 

 

Piano di lettura settimanale

della Bibbia n. 18

28 aprile 1Re 3-5; Luca 20:1-26

29 aprile 1Re 6-7; Luca 20:27-47

30 aprile 1Re 8-9; Luca 21:1-19

01 maggio 1Re 10-11; Luca 21:20-38

02 maggio 1Re 12-13; Luca 22:1-30

03 maggio 1Re 14-15; Luca 22:31-46

04 maggio 1Re 16-18; Luca 22:47-71

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IL MIO IMPEGNO

Per rispondere all’aspirazione e al desiderio di tanti onesti credenti di trafficare i talenti ricevuti, mi sono impegnato a formare uomini e donne fedeli per “un servizio che serve”, seguendo l’invito di Gesù (Mt 20:26-27). Il materiale proposto vuole offrire occasioni di formazione e crescita personale non da paventare ad altri, ma una condivisione per crescere assieme, lontani da polemiche, accuse e ogni forma di giudizio volto a alimentare dissidi e contese inutili. Io ci provo! 

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