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  • Immagine del redattoreElpidio Pezzella

Tirare pietre

Essi, udito ciò, e accusati dalla loro coscienza, uscirono a uno a uno, cominciando dai più vecchi fino agli ultimi.

Giovanni 8:9



Probabilmente se avrai almeno la mia età ricorderai quella canzone il cui titolo era “Pietre” e il testo iniziava così:

“Tu sei buono e ti tirano le pietre

Sei cattivo e ti tirano le pietre

Qualunque cosa fai, dovunque te ne vai

Tu sempre pietre in faccia prenderai …”

Purtroppo è triste, ma è così da sempre e sarà così finché vivrai, come cantava Antoine nel 1967. E il Vangelo ce lo conferma con la storia della donna adultera, quando sul far del giorno Gesù si reca al tempio, ove una folla lo raggiunge.

 

Siamo di prima mattina quando gli scribi e i farisei valutano che quella è un’ottima occasione “per metterlo alla prova, per poterlo accusare”. Che tristezza andare in cerca del Signore per porgli i quesiti più strani, senza alcun interesse verso la verità, ma soltanto per provocare discussioni. Così, gli conducono una donna sorpresa mentre commetteva adulterio. Secondo la Torah, la Legge mosaica, come ricordano a Gesù: “Se uno commette adulterio con la moglie di un altro, se commette adulterio con la moglie del suo prossimo, l’adultero e l’adultera dovranno essere messi a morte”(Levitico 20:10; Deuteronomio 22:22). Infatti, la legge biblica prevedeva anche per altre trasgressioni che non sto ad elencarvi la condanna mediante lapidazione che avveniva fuori dal campo o della città. I testimoni dell’accusa erano tenuti a scagliare per primi la pietra (Deuteronomio 17:7).

 

Al di là che siamo di mattina presto, verrebbe da chiedersi come avevano fatto a cogliere questa donna in flagranza. Erano tutti testimoni? Di certo sono tutti pronti a tirare le pietre, visto che non c’era alcun dubbio sulla punizione, anche se andava applicata anche all’uomo non presente. Quante volte il testo biblico induce a far ritenere ciò che Dio vuole e cosa occorra fare. Gesù evade la domanda trabocchetto e si mette a scrivere nella polvere. Nessuno sa cosa scriveva. Ma una volta sollecitato a reagire, si alza e invita gli interlocutori a tirare le pietre solo se sono senza peccato. Nessuno di quegli uomini si ritiene netto, e tutti vanno via, lasciando la donna con Gesù. Davanti al Maestro nessuno può levare accuse, anche quando ci sono le prove. Egli stesso non condanna, ma riabilita. Le parole di Gesù e la non emissione di alcuna condanna va contro la pena di morte. Agli accusatori, alle autorità religiose, Gesù chiede una maggiore flessibilità di giudizio. Senza discussione o reazione istintiva, il Maestro temporeggia e poi invita all’azione i suoi interlocutori. Il racconto evangelico sembra dirci che nessun reato può essere oggetto di sentenza capitale e che non si deve mai escludere una possibilità di recupero. Nello stesso tempo occorrerebbe andare alle cause scatenanti la colpa, capire le motivazioni, per poter intervenire non a condannare ma a recuperare.

 

Verrebbe da domandarti: “Come stai?”. Forse come quella donna sei stato accerchiato, accusato, senza alcun possibilità di rappresentare le tue ragioni, o raccontare solo la tua storia. Nessuno ti ha permesso di raccontare la tua versione. Purtroppo è più facile tirare le pietre per condannare quel che appare. Prendersi invece cura delle persone richiede tutt’altro sforzo. Dovrebbero essere un monito costante le parole di Paolo: “Perciò, o uomo, chiunque tu sia che giudichi, sei inescusabile; perché nel giudicare gli altri condanni te stesso; infatti tu che giudichi, fai le stesse cose. Ora noi sappiamo che il giudizio di Dio su quelli che fanno tali cose è conforme a verità. Pensi tu, o uomo, che giudichi quelli che fanno tali cose e le fai tu stesso, di scampare al giudizio di Dio?” (Romani 2:1-3). Guardiamo a Colui che non è stato mandato a giudicare il mondo (Giovanni 3:17) ma per salvarlo (Giovanni 12:47). In virtù della Sua opera, valevole anche per te, davanti a Lui non sentirti sotto accusa, ma comprendi di essere oggetto del Suo infinito amore. Perciò va’ e non peccare più. 


 

Piano di lettura settimanale

della Bibbia n. 34

19 agosto Salmi 105-106; 1Corinti 3

20 agosto Salmi 107-109; 1Corinti 4

21 agosto Salmi 110-112; 1Corinti 5

22 agosto Salmi 113-115; 1Corinti 6

23 agosto Salmi 116-118; 1Corinti 7:1-19

24 agosto Salmi 119:1-88; 1Corinti 7:20-40

25 agosto Salmi 119:89-176; 1Corinti 8


 

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