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Immagine del redattoreElpidio Pezzella

Udire la parola di Dio

Aggiornamento: 8 mag 2023

Mentre egli stava in piedi sulla riva del lago di Gennesaret e la folla si stringeva intorno a lui per udire la parola di Dio…

Luca 5:1

Questo brano dell’evangelista Luca mi è particolarmente caro, essendo lo spunto iniziale del mio ultimo libro “Vi farò pescatori di uomini”, dedicato al tema della leadership biblica. Gesù si trovava presso il lago di Gennesaret circondato da un’enorme calca, per questo non parlò in mezzo ad essa, ma ne uscì e salì sulla barca di Simon Pietro, posizionandosi di fronte. La mia attenzione è catturata dalla folla che si stringe a Lui per ascoltare la parola di Dio. Un particolare segnalato dall’evangelista per farci notare che le persone non accorsero da Gesù per sentire parlare Lui, così come riportato in altri episodi. Non andarono nemmeno per ricevere pani e pesci da mangiare, né altro miracolo. Erano lì solo per ascoltare la parola di Dio: Gesù è Colui che parla da parte di Dio.


Si tratta di una delle rare volte in cui la gente non cercava qualcosa di personale, ma va ad ascoltare la parola. Questo mi consente di chiedermi con te: Oggi cosa ci spinge ad andare in chiesa, ad aprire la bibbia o ad invocare il Suo nome? Quando andiamo al Signore non basta il desiderio di ascoltarLo, deve esserci anche l’intenzione di farlo senza distrazioni di sorta. Simone era in una posizione di ascolto privilegiata, trovandosi sulla barca al Suo fianco. Questo è un altro particolare offerto da Luca, ovvero che il Maestro una volta salito in barca non si posiziona in prua o in poppa, ma si mette a sedere. Ciò a dimostrazione che il parlare di Gesù, anche se è fatto con autorità, non è distante; Egli anzi ispira fiducia e serenità. La parola di Dio non incute paura, ma infonde serenità nei cuori. Tra le righe è possibile cogliere un altro pensiero. Luca non ha ritenuto necessario riportare ciò che disse Gesù ma, semplicemente, sottolineare che le Sue parole erano parola di Dio. Questa ha la capacità di dare vita lì dove c’è morte, è capace a portare consolazione dove c’è desolazione, è capace di trasformare il deserto in un giardino.


Come in questa circostanza, non siamo noi a dover salire sempre alla dimensione del Cristo, ma di tanto in tanto è Lui che si siede nella nostra barca. Una volta salito, parla alla nostra vita ed a quelli di fronte a noi. Gesù aveva notato che Simone e gli altri erano tornati a riva con le reti vuote, ma non si accostò per dare loro soluzione, ma per portare la parola di Dio. Se cerchiamo il Signore non deve essere perché abbiamo qualche problema contingente, ma perché vogliamo ascoltare la Sua parola. Cosa anima il tuo cuore? In quel giorno, dopo aver parlato alla folla, Gesù chiese a Simone di prendere il largo e gettare le reti: questa è l’azione della fede. Dinanzi alla sfida della parola di Dio cerchiamo però spiegazioni e giustificazioni. Quando Dio si avvicina a noi, restiamo pur sempre degli esseri umani ed in quanto tali, ci relazioniamo da esseri finiti che si lamentano per gli sforzi vani diretti ad applicarla nel concreto, ma spesso con insuccesso. Se la nostra fede ascoltasse di più la Sua parola e non fosse condizionata dalle notizie o fatti circostanti, agiremmo come Simone: “Alla tua parola calerò le reti”.


È questo che forse sta mancando! Ascoltiamo, ma dopo cerchiamo spiegazioni o presentiamo scuse, mentre la fede viene dall’udire… (Romani 10:17). Gesù disse a Marta, sorella di Lazzaro: «Non ti ho detto che se tu credi, vedrai la gloria di Dio?» (Giovanni 11:40). Anche il Centurione di Capernaum resta esempio per noi, quando disse a Gesù che non era necessario che si recasse a casa sua per guarire il servo ammalato: era persuaso che con una sola Sua parola sarebbe guarita. Se dopo aver creduto, agiamo per la parola di Dio, le reti si riempiono di pesci, le gambe iniziano a camminare, le difficoltà svaniscono. Nell’episodio del brano in esame la folla ascoltò, e dopo uno venne sfidato dalla parola. Nel momento che Pietro vide le reti colme di pesci non esultò di gioia, ma chiese al Signore di allontanarsi, riconoscendosi un misero peccatore che non aveva creduto. Difatti la Parola ha anche il potere di rivelare la nostra condizione. Siamo pronti a riconoscere che siamo indegni della Sua presenza? Eppure Egli è salito sulla nostra barca ed ha parlato alla nostra vita ed ora ci sfida!


 

Piano di lettura settimanale

della Bibbia n. 20

08 maggio 2Re 4-6; Luca 24:36-53

09 maggio 2Re 7-9; Giovanni 1:1-28

10 maggio 2Re 10-12; Giovanni 1:29-51

11 maggio 2Re 13-14; Giovanni 2

12 maggio 2Re 15-16; Giovanni 3:1-18

13 maggio 2Re 17-18; Giovanni 3:19-36

14 maggio 2Re 19-21; Giovanni 4:1-30




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