Allora Gesù, fissandolo nel volto, l’amò e gli disse: «Una cosa ti manca…».
Marco 10:21a
Siamo soliti incoraggiare le persone, quando oppresse dalle circostanze della vita, quando avvolte dall’incertezza del vivere, a volgere il proprio sguardo a Gesù. Temo che consideriamo poco invece il fatto che in ogni nostra situazione il Signore abbia il Suo sguardo proprio su di noi. Il vangelo di Marco ne è testimone al punto da essere stato definito “il vangelo degli sguardi”. Infatti, per ben 27 volte attesta il vedere di Gesù, nelle sue varie sfumature: vedere, fissare lo sguardo, guardare attorno, osservare. Si tratta soprattutto di uno sguardo per le persone che incontra o gli vengono condotte, uno sguardo animato dalla compassione e capace di leggere il cuore dei suoi interlocutori, come nel caso appunto del giovane ricco.
Un tale senza nome, in modo che ognuno di noi possa identificarsi con lui, corre e si inginocchia davanti a Gesù, perché lo aiuti nella sua ricerca della vita eterna. Nel fare questo lo chiama “Maestro buono”, tributandogli un grande riconoscimento. Gesù però non gli risponde subito, e gli chiede spiegazione delle parole usate. Immediatamente dopo ricorda al suo interlocutore alcuni comandamenti, cinque negativi e uno positivo. Ecco un punto importante, chi interroga Gesù deve interrogare se stesso per comprendere che Dio vuole un’umanità che tenda all’amore, pienezza della Legge. A queste parole, il “giovane”, come lo definisce Matteo (19:20), afferma con spavalderia di averle osservate sin dalla fanciullezza. Possiamo veramente essere così sicuri?
Gesù, che conosce ogni essere umano, accoglie sì la sua convinzione ed instaura una relazione più profonda. Attraverso il fissare lo sguardo, Gesù vuole che quel giovane “si senta visto”, scrutato nel cuore, e nello stesso tempo accolto. Il Maestro rivela così di essere “buono”, capace di amore e di guardare il cuore in profondità dove c’è del fuoco sotto la cenere. Le Sue parole mirano a ravvivare quel fuoco da tempo sopito e a rischio di spegnersi, e Gesù lo fa con un amore che non abusa, ma è benevolo e gratuito. E qui ciascuno si sente investigato fino alle reni. Lo sguardo di Gesù è come una carezza, un bacio che riscalda, ma nello stesso tempo immobilizza. E al punto più profondo dell’incontro, Gesù si spinge oltre e rivela un’amara verità: “Una cosa ti manca”.
Parole che non donano approvazione, non sono un plauso per quanto fino ad allora fatto, ma sfidano. Gesù non lo esclude, né lo rifiuta, ma lo chiama a compiere un passo oltre, portandolo con il suo sguardo a riconoscere che gli manca qualcosa. Non può e non deve essere soddisfatto ma deve comprendere che quello sguardo lo sta spingendo fuori dalle sue certezze, ad abbandonare le sue sicurezze legate alle “molte ricchezze” possedute. Così come ci siamo immedesimati con lui quando lo sguardo di Gesù lo ha sommerso, così ora dobbiamo indossare i suoi panni e rispondere alla sfida del Maestro, dare un nuovo orientamento alla nostra vita, mutare il nostro essere per poterLo seguire. Fin quando avremo riserve, custodiremo segretamente delle vie di fuga, ci mancherà sempre “una cosa” per essere pienamente Suoi discepoli. Dipende da noi.
Il giovane, dal canto suo, alle indicazioni di Gesù si fa triste e si tira indietro. Non riesce a rispondere, facendo naufragare l’amore di quello sguardo. Si è trovato al bivio decisivo, poteva dare quella svolta necessaria a scoprire il senso della sua esistenza, ma ha scelto di non scegliere, preferendo le sue “certezze”, ossia quelle ricchezze che possiede e che lo possiedono. Ha imboccato così la via di casa, lontano da quel maestro che lui stesso aveva cercato, dimostrando che osservava formalmente la Legge, ma non ne comprendeva lo spirito. Forse oggi lo sguardo di Gesù sta raggiungendo la tua vita per liberarti dalla prigione dell’avere e introdurti nella libertà dell’essere. Non è quello che aspettavi? Non cedere alla tristezza, non voltarti. Osa e fidati di Lui.
Piano di lettura settimanale
della Bibbia n. 38
12 settembre Proverbi 13-15; 2Corinti 5
13 settembre Proverbi 16-18; 2Corinti 6
14 settembre Proverbi 19-21; 2Corinti 7
15 settembre Proverbi 22-24; 2Corinti 8
16 settembre Proverbi 25-26; 2Corinti 9
17 settembre Proverbi 27-29; 2Corinti 10
18 settembre Proverbi 30-31; 2Corinti 11:1-15
19 settembre Ecclesiaste 1-3; 2Corinti 11:16-33
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